So anche dire “NO”

Kamishibai 2
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Attività
Età
Tempo di consumo
Pubblico

Insegniamo ai bambini/e ad acquisire maggior consapevolezza dei loro diritti e coraggio nell’esprimere le proprie emozioni anche in situazioni di disagio.

A cura del Prof. Giuseppe Annacontini, Pedagogia Generale e Sociale, Università del Salento, di Anna Paola Paiano e Giovanni Delli Quadri

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Kamishibai saper dire di no (2)

INTRODUZIONE

L’attività prevede la lettura di una storia e rappresentazione di essa da parte dei bambini/e che stimola la fantasia e creatività dei bambini/e e li aiuta ad esporsi narrando al gruppo. Lo scopo dell’attività è la riflessione sull'importanza del sentirsi al sicuro e maggiore consapevolezza dei propri diritti, attraverso un lavoro didattico-laboratoriale.

Obiettivi:

• Raccontare storie personali o fantastiche rispettando l’ordine cronologico ed esplicitando le informazioni necessarie perché il racconto sia chiaro per chi ascolta

• Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola

• Elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni

• Coinvolgere i bambini/e per sensibilizzarli alla conoscenza del saper dire NO anche ai grandi, nel momento in cui si vengano a creare situazioni di disagio, anche quando si verifichino “carezze inadeguate”

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Kamishibai saper dire di no

ATTIVITA’ IN SEMPLICI PASSI:

A) Si introduce l’argomento facendo domande stimolo per incuriosire. Ad esempio: “Oggi parleremo di qualcosa che riguarda voi bambini/e. Chi mi spiega cos'è un bambino/a? E che differenza c’è tra un bambino/a e un adulto?”.  Ascoltate le risposte dei bambini/e e trovata una definizione che metta d’accordo tutti, si mostra sulla LIM un’immagine raffigurante dei bambini/e che svolgono diverse attività. Si fanno domande: “Cosa stanno facendo questi bambini/e?”. I bambini/e rispondono descrivendo le immagini mostrate (bambini/e che giocano, che studiano ecc.). Attraverso domande guida, si porta la conversazione sulla riflessione di cosa è un diritto e si introduce il tema dei Diritti delle bambine e dei bambini. Conversando si arriva a discutere sul diritto alla sicurezza dei bambini/e. A seconda delle risposte, vengono stimolati i bambini/e a riflettere su quando sono al sicuro e quando no. I bambini/e rispondono che si è al sicuro quando si sta con mamma e papà, i propri familiari e con l’insegnante quando si sta a scuola. Viene spiegato ai bambini/e che è bene fidarsi solo degli adulti a cui si vuole bene e con cui si sentono al sicuro.

B) Da questa conversazione, ci si collega introducendo la “Storia di Mimì”, una bimba come loro che ha da raccontare le sue avventure vissute insieme al suo amico porcospino Gastone. Dopo la presentazione del libro e dei protagonisti, ci si appresta a leggere una delle storie presenti sul libro. Ogni lezione se ne legge una nuova, collegandosi alle riflessioni sui diritti e la protezione dei bambini/e trattati nella fase 1. Naturalmente il libro è solo un suggerimento. Ve ne sono tanti sulla stessa tematica o su tematiche affini che si possono utilizzare perfettamente.

C) Si chiede una breve sintesi della storia e che cosa hanno imparato da essa, invitando, in questa occasione, ogni alunno a mettersi di fronte alla classe per acquisire coraggio e superare le eventuali paure, abituandosi, così, a parlare in pubblico. Viene impostata una discussione sugli eventi e si chiedono ai bambini/e pareri e riflessioni in merito alla storia, ascoltando eventuali esperienze che spontaneamente vengono condivise dai bambini/e. La sensibilizzazione ad argomenti delicati come quelli trattati dal libro utilizzato è importante per tutelare i minori e metterli nelle condizioni di elaborare risposte pronte in caso di situazioni di disagio. Durante la sintesi della storiella e la conversazione, si spiega il lavoro di divisione in sequenze della storia.

Alla lavagna vengono appuntate le sequenze chiedendo ai bambini/e di esprimere un pensierino per ognuna.

D) Successivamente la classe è divisa in gruppi eterogenei e si propone la realizzazione di un disegno che rappresenti una delle sequenze individuate. Si suggerisce l’intento di drammatizzare il racconto di Mimì attraverso il teatrino di KAMISHIBAI, del quale si racconta l’origine e il suo utilizzo.

E) Al termine della produzione delle rappresentazioni, dietro ogni sequenza viene scritto in stampatello maiuscolo il pensierino scelto precedentemente. La condivisione del lavoro svolto avviene in modo da concordare una visione comune, utile alla drammatizzazione con il teatrino.

F) Si organizza la classe in modo da avere: 1 narratore, le voci dei personaggi, 1 gruppo di massimo tre elementi per ogni suono. I suoni non sono prodotti in modo elettronico, ma con mezzi naturali allo scopo di sviluppare la creatività e l’ingegno degli alunni/e.

G) Come attività finale, per concludere e consolidare la storia e gli argomenti trattati, si avvia la drammatizzazione della storia eseguita dai bambini/e con il KAMISHIBAI.

H) Ogni settimana si propone una storiella differente, svolgendo le stesse attività dalla fase 2.  Si mettono, in caso, in luce le differenze relative alle sequenze temporali del racconto. Acquisito il concetto di sequenza e di successione degli eventi durante la prima lezione, si chiede ai bambini/e uno sforzo cognitivo ulteriore. Viene chiesto singolarmente ad ogni bambino/a di rappresentare su un foglio non più una singola sequenza a scelta, ma l’intera storia divisa in sequenze in ordine cronologico.

Suggerimenti per gli adulti di riferimento che conducono l’attività

Data la natura sensibile dell’argomento trattato si suggerisce la presentazione formale delle attività laboratoriali da svolgere con i bambini/e e la chiara comunicazione delle tematiche da affrontare attraverso autorizzazioni per il consenso e per la garanzia della tutela della privacy dei minori.

DURATA

10 ore

MATERIALI

Testi da rappresentare, cartoncini bianchi formato A3 (o comunque adeguati alle dimensioni del teatrino), matite, pastelli, pennarelli, colori a cera, colle, carta velina di diversi colori.

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