Autoimmagine e Social Media: Le Aspettative Irrealistiche Generate dai Filtri

Nel mondo digitale di oggi, i social media sono parte integrante della vita quotidiana. L’ascesa di piattaforma basate sull’immagine ha favorito l’uso di filtri e fotoritocco, strumenti creativi che però rischiano di confondere realtà e immagine idealizzata, con effetti negativi sulla salute mentale dei più giovani.
Sui social si mostra spesso una versione modificata di sé, creando un’“illusione di perfezione” dove pelle liscia, occhi grandi e volti scolpiti diventano la norma. Questo fenomeno, che coinvolge ragazze e ragazzi è legato a crescente insoddisfazione fisica e dismorfismo corporeo, una percezione distorta e ipercritica del proprio aspetto. Una condizione caratterizzata da una percezione distorta e ipercritica del proprio aspetto fisico, distinta da questioni legate all’identità di genere.
I filtri non sono più solo elementi ricreativi: sono diventati strumenti di autopresentazione che imitano effetti della chirurgia estetica, promuovendo standard irrealistici, contribuendo a un’enfasi crescente sull’aspetto fisico e a una discrepanza sempre più marcato tra immagine filtrata e corpo reale. Con la diffusione della ‘cultural selfie’, queste estetiche artificiali influenzano non solo come ci vedono gli altri, ma anche la nostra auto-percezione. Non si tratta di vanità, ma di una distorsione cognitiva: più ci abituiamo ai filtri, più li interiorizziamo come standard di bellezza. Va ricordato che i filtri agiscono all’interno di una rete culturale più ampia – social, media e dinamiche tra pari – che può rafforzare visioni distorte di sé e insoddisfazione corporea.
Adolescenti e autostima: rischi per la salute mentale
L’adolescenza è una fase cruciale per lo sviluppo dell’immagine corporea, segnata da cambiamenti biologici, psicologici e dall’elaborazione dell’identità personale e di genere. In questo contesto, i filtri possono accentuare insicurezze già presenti, generando un circolo vizioso: ci si sente più sicuri online, ma sempre più insoddisfatti nella vita reale. Questo divario tra immagine virtuale e reale può aumentare ansia, depressione e bassa autostima.
Sebbene i filtri possano anche offrire spazio alla creatività e a una temporanea fiducia online, questa raramente si traduce nel quotidiano. Nonostante movimenti come il “body positivity movement”, le ricerche mostrano una correlazione tra uso dei social e insoddisfazione corporea. I filtri, insieme ai messaggi veicolati da social e media, promuovono ideali di bellezza distorti, con potenziali conseguenze psicologiche durature.
L’insoddisfazione corporea associati a questi fenomeni è stata collegata a numerosi disturbi di salute mentale, tra cui:
- Ansia: legata al confronto constante con standard estetici artificiali e alla paura del giudizio altrui
- Depressione: derivante da una bassa autostima e dal senso di inadeguatezza rispetto alle immagini idealizzate viste online.
- Disturbi dell’immagine corporea: percezione distorta del proprio aspetto fisico, spesso aggravata dalla manipolazione continua delle proprie foto tramite filtri.
- Disturbi alimentari: come anoressia e bulimia, che possono insorgere nel tentativo di modificare il proprio corpo per aderire a canoni estetici socialmente imposti.
- Esercizio fisico eccessivo: utilizzato come mezzo per controllare l’aspetto corporeo, spesso in modo ossessivo e non salutare.
- Isolamento sociale: dovuto al disagio provato nell’esporsi alla vita reale senza i ‘filtri’ virtuali.
5 consigli utili per difendere l’autostima nell’era dei filtri
A volte ci abituiamo a vederci solo attraverso i filtri dei social, ma il nostro valore non dipende da un’immagine ritoccata. Ecco cinque modi pratici per prenderci cura della nostra autostima ogni giorno.
- Ridurre il tempo trascorso online, creando confini digitali. Utilizzare timer e limiti di tempo per lo schermo, disattivare le notifiche, tenere il telefono fuori dalla camera da letto e creare zone ‘senza dispositivi’ può aiutare a ristabilire un rapporto più sano con la tecnologia.
- Aumentare la consapevolezza sull'utilizzo dei filtri. Essere informati su come funzionano i filtri e sul loro impatto psicologico aiuta a distinguere le immagini ritoccate dalla realtà, promuovendo una visione più realistica e sana del corpo.
- Incoraggiare l'accettazione di sé. Strategie come riconoscere i propri punti di forza, usare frasi gentili verso sé stessi (‘vado bene così come sono”) e praticare la mindfullness con esercizi di respirazione o scrittura possono aiutare a sviluppare una visione più positiva del proprio corpo.
- Curando un feed social sano e stimolante. Gli algoritmi dei social media rispondono ai nostri interessi: seguire contenuti positivi e realistici può modificare ciò che vediamo quotidianamente.
- Cercare supporto, sia tra pari che da professionisti. Parlare con amici fidati, unirsi a gruppi di supporto o rivolgersi a uno psicologo può fare la differenza nel costruire un’immagine di sé più solida.
Come può aiutare un adulto di riferimento?
Nel mondo digitale di oggi, i genitori svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere un’immagine corporea sana per i propri figli. Ecco alcuni modi concreti per offrire supporto:
- Parlare apertamente dei filtri e dei social media. Spiegare come funzionano i filtri e che molte immagini online sono modificate. Aiutare i figli a distinguere tra realtà e finzione rafforza il pensiero critico.
- Dare l’esempio. Mostrare un atteggiamento positivo verso il proprio corpo aiuta i giovani a fare lo stesso. Evitare commenti negativi su sé stessi o sugli altri davanti ai figli è fondamentale.
- Promuovere la diversità e la bellezza autentica. Incoraggiare l’apprezzamento per corpi, volti e stili diversi. Guardare insieme contenuti che rappresentano persone reali, con difetti e caratteristiche uniche, può normalizzare la varietà.
- Ascoltare senza giudicare. Creare uno spazio sicuro dove i figli possano esprimere dubbi o insicurezze senza sentirsi criticati. L’ascolto attivo rafforza la fiducia e il legame familiare.
- Offrire esperienze gratificanti. Favorire attività che valorizzino talenti, creatività e capacità, come lo sport, l’arte, o il volontariato, aiuta i ragazzi a trovare valore al di là dell’aspetto fisico.
- Coinvolgere figure di supporto, se necessario. Se un figlio mostra segnali di disagio legati all’immagine corporea, non esitare a cercare l’aiuto di uno psicologo o di uno specialista.