Sfatiamo i miti e i tabuù sulla salute mentale: quanto ne sai davvero?

La salute mentale e il benessere psicologico riguardano tutti, anche i giovani.
Eppure, a scuola, in famiglia o sui social, resistono ancora tante false credenze che ci fanno sentire soli o inadeguati nel chiedere aiuto.
In realtà, la prevenzione parte proprio dall’informazione e dal parlare apertamente di come stiamo.
Ecco alcuni dei miti più comuni, e perché non sono veri.
Mito #1 — Solo chi ha gravi problemi va dallo psicologo
Fatto: La salute mentale è un aspetto del benessere quotidiano, come l’attività fisica o l’alimentazione. Parlare con uno psicologo non significa “essere matti”, ma imparare a gestire emozioni, stress e relazioni, che è fondamentale per crescere in modo sano, stare bene
Mito #2 — Chiedere aiuto è un segno di debolezza
Fatto: Riconoscere di avere bisogno di aiuto è un atto di coraggio. A scuola o all’università, nelle relazioni con i coetanei, la pressione può essere forte: parlarne con un adulto, un insegnante o uno psicologo scolastico è un modo per proteggere sé stessi, non per arrendersi.
Mito #3 — È imbarazzante andare in Psicoterapia o parlarne con gli altri
Fatto: Sempre più ragazzi e ragazze si rivolgono a uno psicologo per migliorare la concentrazione, gestire ansia o difficoltà relazionali. Normalizzare queste pratiche è parte della prevenzione: nessuno dovrebbe sentirsi giudicato per prendersi cura della propria salute mentale.
Mito #4 — Parlare con un amico è come andare in Psicoterapia
Fatto: Gli amici sono preziosi, ma la psicoterapia o il supporto psicologico offrono strumenti professionali per comprendere ciò che provi. Anche a scuola, l’ascolto psicologico serve proprio a integrare — non a sostituire — il supporto tra pari o con la famiglia.
Mito #5 — I bambini e gli adolescenti non soffrono di veri problemi mentali
Fatto: I disturbi emotivi e psicologici possono iniziare già in età scolare. Riconoscerli presto, attraverso progetti di prevenzione e sportelli di ascolto, può evitare che si trasformino in problemi più gravi.
Parlarne a scuola è il primo passo per cambiare la cultura del silenzio e sfatare ogni tabù.
Mito #6 — La Psicoterapia funziona subito
Fatto: Il cambiamento richiede tempo. Anche quando sembra non migliorare la nostra condizione, ogni seduta è un passo avanti. Come nello studio o nello sport, i risultati arrivano con costanza.
Mito #7 — Tutte le Psicoterapie sono uguali
Fatto: Non esiste un percorso unico. Ogni persona è diversa, e trovare il terapeuta o il metodo giusto fa parte del processo. A volte si comincia proprio a scuola, con progetti di benessere o counseling.
Mito #8 — Una volta che stai male, non puoi più guarire
Fatto: La salute mentale non è una condanna. Molti giovani migliorano grazie a percorsi di sostegno, attività di gruppo, sport e relazioni positive. Prevenire e curare è possibile e funziona.
Mito #9 — Se sto male, è colpa mia
Fatto: Nessuno sceglie di stare male. Fattori biologici, sociali, scolastici o familiari possono contribuire al disagio, ma nessuno ne è colpevole. Cercare aiuto è un gesto di responsabilità verso sé stessi.
Mito #10 — A scuola non si parla di salute mentale
Fatto: Sempre più istituti stanno introducendo spazi di ascolto, sportelli psicologici, educazione emotiva e formazione per docenti. La scuola è il luogo ideale per iniziare a costruire una cultura della cura, dove chiedere aiuto non è più un tabù.
Ricordati: la prevenzione comincia dalle parole.
Ricordati: la prevenzione comincia dalle parole.
Parlare, ascoltare e chiedere aiuto sono atti di forza.
Perché la salute mentale non riguarda solo chi soffre, ma il modo in cui tutti impariamo a prenderci cura di noi stessi e degli altri.