CAPRICCI – OPPOSITIVITÀ
A cura di Luciano Rispoli, psicologo, psicoterapeuta, fondatore della Psicologia Funzionale (Neo-Funzionalismo) e della Teoria delle Esperienze di Base del Sé.
Capricci e comportamenti oppositivi di bambini e bambine: imparare a gestirli al meglio.
INTRODUZIONE
Comprendere i bisogni di bambine e bambini, i loro pensieri e le loro emozioni può essere, in alcuni momenti, molto difficile e può provocare rabbia, frustrazione o impotenza. Ma anche se capricci, comportamenti oppositivi e richieste continue possono mettere a dura prova la pazienza di mamma e papà, è fondamentale ricordare che sono anche un’importante forma di comunicazione.
Obiettivo:
• Imparare a dare dei limiti ai propri figli e figlie, sempre cercando di soddisfare i loro bisogni e desideri
SUGGERIMENTI UTILI per gli adulti di riferimento:
• Tra i due e i cinque anni siamo nell’età in cui è normale che insorgano capricci. Il bambino/a mette alla prova la sua capacità di opporsi, sperimenta i suoi limiti, fino a dove può arrivare nel dire “No”, nel voler fare di testa sua, nell’ottenere ciò che vuole
• In questa fase bisogna essere ancora più attenti: nel soddisfare i bisogni, ma anche nel dare dei limiti ai piccoli/e e ai loro desideri, nel dire alcuni importanti no in modo saggio e giusto
• Impariamo, durante questa fase, ad aggirare un po’ i capricci. Troviamo e diamo loro qualcosa (anche non importante) che può attirare l’attenzione e distogliere dal capriccio. Se i capricci non sono ancora incancreniti questo funzionerà
• Possiamo anche promettere qualcosa di buono da mangiare, o promettere di comprare un giochino, per far cessare un capriccio. Tuttavia, non bisogna usare molto questo stratagemma, altrimenti useranno il capriccio per ottenere il regalino o il dolcetto, e pensare di averla vinta
• In ogni caso, non si tratta di ingannare i bambini/e. E non serve allontanarsi da una vetrina di giocattoli o dall’uomo che vende i palloncini perché il piccolo/a non li veda. Anzi, tenendolo per mano, è meglio ammirare insieme giocattoli e palloncini, e poi il bambino/a si lascerà portare via docilmente se gli prospettiamo di andare a guardare qualcosa di interessante che sta più avanti
• Quando si cammina per strada, bisogna rendersi conto che i bambini/e non possono capire che devono camminare per andare da un posto a un altro. È il camminare stesso, il passeggiare, che deve essere interessante. Rendiamolo interessante guardando i fiori colorati in un vaso e nominando i colori, cercando altri colori uguali, e più avanti una vetrina di ceramiche e statuette particolari, e poi un cagnolino, i colombi, e così via. In questo modo si eviterà che il piccolo/a faccia i capricci per non voler camminare più o per essere preso in braccio
• Anche nei viaggi in macchina si possono organizzare giochi simpatici, in modo che il tempo passi piacevolmente. Senza che si arrivi ai capricci
• Dei capricci sul mangiare abbiamo già parlato. Lì è ancora più importante non far vincere il capriccio, specie il voler mangiare sempre qualcosa di diverso da quello che abbiamo preparato
• In generale, l’attenzione affettuosa diminuisce molto l’intensità e la drammaticità dei capricci; i quali indubbiamente possono arrivare a livelli patologici, ma solo se il problema viene trascurato o male affrontato per lungo tempo
EBS
OPPORSI
ESSERE CAPITI
ESSERE FERMATI
ESSERE PORTATI
RABBIA (esplosiva)